"Che stupida che sei.
Non è che se il cuore batte un po’ più veloce del solito è amore. Non è che se senti il bisogno di parlarci, se vuoi scrivergli, se vuoi chiamarlo allora sei innamorata.
È logico però che se continui a pensarci arrivi a credere che sia amore.
Ma forse non è amore. Secondo me per l’amore ci vuole tempo. Non è che adesso in quattro e quattro otto inizi a definirti una folle inn
Non è che se il cuore batte un po’ più veloce del solito è amore. Non è che se senti il bisogno di parlarci, se vuoi scrivergli, se vuoi chiamarlo allora sei innamorata.
È logico però che se continui a pensarci arrivi a credere che sia amore.
Ma forse non è amore. Secondo me per l’amore ci vuole tempo. Non è che adesso in quattro e quattro otto inizi a definirti una folle inn
amorata.
Non è che per forza devi giustificare l’ansia che ti prende, le gambe che tremano, il piede che picchietta fastidiosamente per terra, le punte dei capelli che vengono rigirate tra l’indice e il pollice, il labbro inferiore che si consuma o la crosta che continui a staccarti.
Non devi giustificare il tuo torturarti, il tuo non sentirti abbastanza bella, simpatica, vestita bene, con i capelli a posto.
Hai capito? Secondo me per adesso non c’è bisogno che continui a pensare a cosa sia, come sia, se soffrirai o per quanto durerà.
Chissenefrega.
Poi non chiamarlo amore, che l’amore alle persone fa paura.
Sei solo un po’ cotta.
E bruciata."
Non è che per forza devi giustificare l’ansia che ti prende, le gambe che tremano, il piede che picchietta fastidiosamente per terra, le punte dei capelli che vengono rigirate tra l’indice e il pollice, il labbro inferiore che si consuma o la crosta che continui a staccarti.
Non devi giustificare il tuo torturarti, il tuo non sentirti abbastanza bella, simpatica, vestita bene, con i capelli a posto.
Hai capito? Secondo me per adesso non c’è bisogno che continui a pensare a cosa sia, come sia, se soffrirai o per quanto durerà.
Chissenefrega.
Poi non chiamarlo amore, che l’amore alle persone fa paura.
Sei solo un po’ cotta.
E bruciata."
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