San Vito Lo Capo, la pittoresca località balneare del trapanese dal volto arabo e dall'anima mediterranea, si anima di colori suoni e sapori del Cous Cous Fest, la rassegna internazionale di cultura ed enogastronomia del Mediterraneo giunta alla 14^ edizione, prevista per il 2012 dal 20 al 25 di settembre. Il protagonista indiscusso è il gustoso preparato a base di semola, piatto semplice ma carico di simbolismi e dalle origini antichissime in comune tra popoli e culture dalle sponde del Mediterraneo fin verso il cuore dell'Africa e il Medio Oriente. E oltre alla rassegna e all'enogastronomia, non mancano le bellezze naturali, le testimonianza storiche, i borghi antichi, per un viaggio in uno tra i più incantevoli angoli di Sicilia.
I giorni del Festival a San Vito Lo Capo sono in perfetta armonia con il ritmo dolcemente indolente che caratterizza lo scorrere del tempo nella calda estate siciliana. Se la mattina e il primo pomeriggio sono i momenti in cui farsi abbracciare dal sole e accarezzare dal mare sulla spiaggia sanvitese o nelle splendide cale che punteggiano la vicina Riserva dello Zingaro e la costa di Scopello, è dal tardo pomeriggio che non si può fare a meno di essere contagiati dal Festival e dal suo ricco programma di eventi.
Il versante orientale del capo si affaccia sul golfo di Castellammare, con la splendida Riserva dello Zingaro. Istituita allo scopo di proteggere un tratto particolarmente bello e selvaggio di costa, qui prospera una straordinaria vegetazione mediterranea (la palma nana è il simbolo della Riserva) e hanno trovato rifugio sicuro decine di specie di uccelli.
All'estremità meridionale della Riserva, si trova Scopello, l'anticaCetaria ("terra dei tonni"), conosciuta da tempi antichissimi per la pescosità delle sue acque. Il piccolo borgo, con la sua magnifica cala custodita dalle vecchie torri di avvistamento e cintata dai faraglioni, un'antica tonnara, è uno dei luoghi più suggestivi di tutto il golfo di Castellammare. Da Scopello, si può optare per una visita alla vicina Castellammare del Golfo, l'antico porto di Èrice e Segesta e oggi una bella cittadina turistica affacciata sullo splendido golfo omonimo, o proseguire verso Segesta, zona archeologica di straordinario interesse per la bellezza del sito e lo stato di conservazione dei monumenti. Se ci si trova verso sera ad Èrice, val la pena fermarsi a cenare daMonte San Giuliano, ristorante ospitato in un'antica casa che apre, nella bella stagione, la sua corte. Cucina locale, prodotti ricercati, con il consiglio di provare l'immancabile, ma preparato in maniera insuperabile, cous cous e i busiati (detti anche "maccheroni col ferro") alla San Giuliano.
I giorni del Festival a San Vito Lo Capo sono in perfetta armonia con il ritmo dolcemente indolente che caratterizza lo scorrere del tempo nella calda estate siciliana. Se la mattina e il primo pomeriggio sono i momenti in cui farsi abbracciare dal sole e accarezzare dal mare sulla spiaggia sanvitese o nelle splendide cale che punteggiano la vicina Riserva dello Zingaro e la costa di Scopello, è dal tardo pomeriggio che non si può fare a meno di essere contagiati dal Festival e dal suo ricco programma di eventi.
Lungo il corso principale del paese c'è un "gran bazar" che racchiude in sé tutta la fantasia dei mercati orientali, una grande vetrina dove si incontrano le testimonianze più significative di linguaggi, arte, usi e costumi, espressioni delle culture dei Paesi ospiti della rassegna. E poi le degustazioni: è possibile infatti assaggiare il cous cous preparato nei modi più vari, dalla maniera sanvitese e trapanese fino alle varianti proposte degli chef esteri: Costa d'Avorio, Francia, Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Tunisia, sono le nazioni che si confronteranno amichevolmente con preparazioni creative e fantasiose.
Il programma della rassegna prevede anche momenti di approfondimento e laboratori dedicati alla cucina multietnica del Mediterraneo, il Cous Cous Lab. Sulla spiaggia, da non perdere è l'Al Waha, che in arabo significa "oasi nel deserto", villaggio berbero dalle suggestioni orientali, teatro di incontri e degustazioni tra tende dai colori accesi, la danza del ventre nella luce sfumata del tramonto, musica e degustazioni.
Chiudono il programma della rassegna i suoni e i ritmi del mondo dal palco di piazza Santuario nel Cous Cous Live Show,con un calendario di concerti tenuti dai migliori esponenti della fusion e della world music.
Non c'è che l'imbarazzo della scelta su come trascorrere la serata nei giorni del Fest. È quasi inevitabile ritrovarsi all'ora di cena a gironzolare tra i luoghi della manifestazione per degustare cous cous in tante varianti. E non mancano poi gli eventi musicali nell'ambito del Cous Cous Live Show, concerti con protagonisti internazionali della fusion e della world music nella piazza dinanzi il Santuario.
Un territorio immerso in un paesaggio di solare mediterraneità, costellato di monumenti archeologici e segnato dal lavoro dell'uomo: tonnare, vigneti, saline. Da San Vito Lo Capo, rientrando verso l'interno, sul versante occidentale del capo si apre il golfo di Cófano, dominato dal monte omonimo a strapiombo sul mare. Spoglio e selvaggio, il paesaggio richiama l'Africa per la nettezza dei rilievi, la presenza delle palme nane e la macchia mediterranea che spunta qua e là tra le rocce. Aggrappato a un costone calcareo del monte è il paese di Custonaci, centro di produzione marmifera con un bel Santuario della Madonna. Poco distante, s'incontra una piccola meraviglia: il borgo di Scurati, un gruppo di case costruito all'interno di una grandissima grotta che si apre nel fianco della montagna. Una visita alla Tonnara di Bonagia, con l'antica torre e il museo, e poi si parte alla volta di Èrice, piccolo gioiello medievale, luogo magico dove è piacevole perdersi nel labirinto delle stradine del centro rimasto perfettamente integro.
Il versante orientale del capo si affaccia sul golfo di Castellammare, con la splendida Riserva dello Zingaro. Istituita allo scopo di proteggere un tratto particolarmente bello e selvaggio di costa, qui prospera una straordinaria vegetazione mediterranea (la palma nana è il simbolo della Riserva) e hanno trovato rifugio sicuro decine di specie di uccelli.
Lo Zingaro è un lembo di terra intatta e solitaria, circondato su tre lati da alte pareti di roccia calcarea sprofondate nel blu del Tirreno: un'oasi di pace che offre una vasta gamma di attività agli amanti della natura, dal trekking e passeggiate alle immersioni . Lo strabiliante litorale che la delimita è punteggiato da fantastiche grotte e amene spiaggette, come quelle di Punta della Capreria.
All'estremità meridionale della Riserva, si trova Scopello, l'anticaCetaria ("terra dei tonni"), conosciuta da tempi antichissimi per la pescosità delle sue acque. Il piccolo borgo, con la sua magnifica cala custodita dalle vecchie torri di avvistamento e cintata dai faraglioni, un'antica tonnara, è uno dei luoghi più suggestivi di tutto il golfo di Castellammare. Da Scopello, si può optare per una visita alla vicina Castellammare del Golfo, l'antico porto di Èrice e Segesta e oggi una bella cittadina turistica affacciata sullo splendido golfo omonimo, o proseguire verso Segesta, zona archeologica di straordinario interesse per la bellezza del sito e lo stato di conservazione dei monumenti. Se ci si trova verso sera ad Èrice, val la pena fermarsi a cenare daMonte San Giuliano, ristorante ospitato in un'antica casa che apre, nella bella stagione, la sua corte. Cucina locale, prodotti ricercati, con il consiglio di provare l'immancabile, ma preparato in maniera insuperabile, cous cous e i busiati (detti anche "maccheroni col ferro") alla San Giuliano.
Questo è quello che propone di suggestivo San Vito durante i giorni del festival ma non dimenticate che San vito è sempre suggestivo, sarà per la sarà per la sua posizione, per i suoi abitanti, per la sua tradizione religiosa, per la sua vicinanza con l'Africa. E' da qui che si avverte, un lieve, lievissimo mal d'Africa.........
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